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La sostituzione di garanzia del mutuo è una possibilità offerta da alcuni creditori per trasferire il mutuo da una casa all’altra.
Lo strumento può interessare quei mutuatari che vogliono vendere una casa ipotecata e acquistarne una nuova. In pratica, invece di chiudere il vecchio mutuo e accenderne uno nuovo, l’istituto creditizio può trasferire l’ipoteca sulla nuova abitazione. Ma come funziona questa sostituzione? E conviene?
In generale, è possibile trasferire il mutuo su un’altra casa, ma tutto dipende dalle condizioni imposte dalla banca. Tale operazione, ai più nota come sostituzione di garanzia del mutuo, permette sostanzialmente di spostare l’ipoteca da un immobile a un altro senza dover chiudere il mutuo esistente. Da un punto di vista normativo, la sostituzione di garanzia del mutuo non è regolata da leggi specifiche. E questo significa che gli istituti di credito non sono obbligati a concederla.
Quando si vuol trasferire il mutuo da un immobile a un altro il contratto di finanziamento rimane lo stesso, con le stesse condizioni, la stessa durata. Ovviamente non cambia neanche il referente, cioè la banca o il creditore con cui è giusti all’accordo originale. L’unica cosa che cambia è l’immobile su cui grava l’ipoteca.
Il mutuatario, quindi, continua a pagare le rate come prima, senza dover richiedere un nuovo mutuo. Come specificato, non tutte le banche offrono questa possibilità. All’estero non è così raro che si proceda con accordi di sostituzioni di garanzia. In Italia, invece, questo tipo di procedura è ancora poco conosciuta e sfruttata, anche perché mancano appigli legislativi precisi.
Ricapitolando: chi volesse vendere un immobile attualmente iscritto a ipoteca per acquistarne uno nuovo potrebbe provare a richiedere la sostituzione di garanzia del mutuo. Per poter trasferire il mutuo su un’altra casa, il finanziamento deve essere ancora in corso di ammortamento. Inoltre, il valore del nuovo immobile deve per forza di cose essere uguale o superiore al debito residuo.
E, cosa più importante di tutte: la banca deve approvare il trasferimento, dato che non è mai obbligata a concederlo! In sintesi, è l’opzione che potrebbe rivelarsi vantaggiosa soprattutto per risparmiare tempo ed evitare tutti i costi accessori che dovrebbero essere affrontati per aprire un nuovo mutuo.
L’interessato con un mutuo attivo su una casa che vuole comprarne un’altra, prima di chiudere il mutuo in essere e chiederne un nuovo (con nuovi costi e condizioni), dovrebbe dunque sempre provare a trasferire quello esistente sulla nuova casa. Con l’ok del finanziatore, il mutuatario potrebbe innanzitutto godere delle stesse condizioni del vecchio mutuo. E non dovrebbe così affrontare nuovi tassi di interesse che potrebbero essere meno vantaggiosi.
Quando il tasso d’interesse è basso, conviene sempre conservarlo! Ma ci sono anche altri vantaggi. Il richiedente eviterebbe una nuova richiesta di finanziamento, il che equivarrebbe a non dover combattere con la solita burocrazia. E poi ci sarebbe un risparmio reale sui costi: l’interessato non pagherebbe le spese di istruttoria, le tasse per il nuovo mutuo o altre commissioni.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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