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Il rinnovo o la rinnovazione dell’iscrizione ipotecaria è un procedimento utile per mantenere attiva un’ipoteca oltre il termine di vent’anni.
Si tratta di una soluzione necessaria per evitare che l’ipoteca perda efficacia. Il Codice Civile, ai sensi dell’art. 2847, descrive l’iscrizione dell’ipoteca come un istituto che conserva il suo effetto per vent’anni dalla data della sua iscrizione. Ventennale è dunque il suo effetto. E ventennale è di conseguenza la sua efficacia. Per legge, il termine scade naturalmente dopo il periodo citato se l’iscrizione non è opportunamente rinnovata.
L’ipoteca vale come garanzia per il creditore: è il bene su cui potrebbe rivalersi in caso di mancato pagamento del debito. In un mutuo, dunque, l’immobile stesso può valere da garanzia per la concessione del finanziamento. E il mancato pagamento delle rate del finanziamento può comportare la minaccia di un pignoramento da parte del creditore.
Secondo il già citato articolo 2847 del Codice Civile, l’iscrizione ipotecaria ha una durata standard di vent’anni. E se non viene rinnovata, si estingue automaticamente. La cosiddetta rinnovazione serve quindi a prolungare la validità dell’ipoteca, mantenendo così anche il diritto di prelazione del creditore sull’immobile.
Se l’immobile viene venduto, il creditore con un’ipoteca rinnovata mantiene il diritto di essere pagato per primo rispetto ad altri creditori… E perché dunque il mutuatario dovrebbe avere interesse a prolungare l’ipoteca? Scaduta l’ipoteca, il debitore potrebbe infatti poter godere di un immobile non più gravato da una garanzia, e potrebbe così venderlo più facilmente…
Dall’altro lato, però, se il credito non viene estinto entro il termine, il debitore potrebbe dover affrontare nuove azioni legali. Il mutuatario, quindi, potrebbe avere interesse a rinnovare l’ipoteca per evitare problemi futuri e facilitare eventuali accordi con la banca o il finanziatore. Sostanzialmente, si tratta di evitare azioni legali.
La richiesta di rinnovo deve essere fatta prima della scadenza dei vent’anni. E a muoversi deve essere appunto il creditore. La banca deve insomma presentare una domanda di rinnovazione alla Conservatoria dei Registri Immobiliari, dichiarando di voler mantenere l’ipoteca.
Qualora il bene fosse intanto passato a nuovi proprietari, il rinnovo dovrà essere notificato anche ai nuovi titolare dell’immobile. Il costo del rinnovo ipotecario varia, ma generalmente comprende circa un centinaio di euro di spese amministrative più altri soldi per eventuali onorari notarili. A pagare è ovviamente il creditore. Anche se la spesa potrebbe essere anticipata, per contratto, dal mutuatario.
Come suggerito, il rinnovo non è sempre vantaggioso per il debitore. Se l’ipoteca sta per scadere e il credito non è più esigibile, meglio lasciar estinguere l’iscrizione ipotecaria per liberarsi dal vincolo. Starà poi al creditore cercare di attirare il mutuatario proponendogli dei vantaggi in termini di tassi agevolati.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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