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Mai sentito parlare dei mutui a rata fissa con interest cap? Anche in Italia la soluzione riscuote sempre più successo.
Per comprare casa non bisogna per forza rischiare con il tasso variabile o accettare, per timore di brutte sorprese il tasso fisso. Esiste una terza via: un mutuo a tasso variabile ma entro un interesse massimo che si attesta intorno al 4%. Ecco come funzionano i mutui a rata fissa con interest cap.
Una soluzione utile soprattutto per chi cerca un agile compromesso tra mutuo fisso e variabile. Con questo tipo di contratto, il tasso di interesse è variabile ma solo all’interno di un limite massimo (il cosiddetto cap).
Grazie all’interest cap, dunque, anche se i tassi di mercato aumentano, il mutuo sottoscritto non supererà mai il valore iniziale. Parecchie banche italiane hanno cominciato a offrire mutui con interest cap. Le condizioni possono ovviamente variare. In questo senso è utile fare una simulazione con un calcolatore online (come quello di prestiti.com) o consultare le offerte aggiornate sul web.
Tale terza via è importante per chi ricerca protezione dai rialzi e teme che il tasso variabile possa aumentare troppo. Con questo tipo di contratto anche se il variabile cresce non supererà mai il limite massimo stabilito. E ciò si traduce in una possibilità di risparmio. Se i tassi di mercato dovessero restare bassi, si può comunque beneficiare di rate più convenienti rispetto a un mutuo fisso.
L’interest cap piace proprio perché offre maggiore flessibilità . Di base, permette di sfruttare le variazioni positive dei tassi senza tuttavia dover affrontare il rischio di aumenti eccessivi. Ma, come succede sempre, tale contratto rivela anche possibili svantaggi per il mutuatario.
Il primo svantaggio reale è quello di uno spread più alto. Quando propongono mutui con interest cap, gli istituti bancari applicano spesso uno spread maggiore rispetto ai mutui variabili tradizionali. Lo fanno per compensare il rischio di un tetto massimo.
Le condizioni non sono uniformi. Ci sono banche che si adeguano a un cup comune (il già citato 4%. E ci sono altri istituti che guardano allo storico dei tassi e che alzano il tetto di conseguenza. C’è anche un altro punto importante: se i tassi di mercato rimangono bassi per lungo tempo, un mutuo fisso potrebbe risultare più conveniente.
In molti casi, i mutui con cap prevedono il limite solo per una parte circoscritta (la metà o un terzo) della durata del finanziamento. Per riuscire a ottenere un cap per tutta la durata del mutuo bisogna quindi cercare l’offerta giusta.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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