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Chi sta valutando un mutuo si trova di fronte a un buon momento per bloccare un tasso fisso, prima di eventuali risalite: ecco i dati Euriris del 4 agosto.
I tassi appaiono in leggera discesa rispetto a fine luglio. Per gli esperti, si tratta di un possibile segnale di stabilizzazione. Ma c’è anche chi paventa una lieve correzione del mercato che tende al rialzo. Analizzando i tassi Eurirs del 4 agosto 2025 ci si accorge poi che, rispetto ad agosto 2024, i tassi sono più alti. Gli aumenti vanno dallo 0,08% allo 0,47%, a secondo della durata.
E questo significa che chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso un anno fa ha probabilmente ottenuto condizioni più favorevoli rispetto a quelle di chi lo ha acceso in questi giorni. L’aggiornamento dei tassi Eurirs al 4 agosto 2025 è fondamentale per chi sta valutando un mutuo a tasso fisso. L’Eurirs (Interest Rate Swap) è il parametro che le banche adoperano per calcolare la rata fissa di un mutuo. Un dato che varia ogni giorno in base ai mercati finanziari.
In questa prima settimana di agosto, i tassi Eurirs hanno già mostrato una lieve flessione su tutte le principali durate. Il parametro a dieci anni, spesso utilizzato per mutui di breve periodo o per le surroghe, si attesta al 4 di agosto 2025 al 2,63%. Un dato in calo rispetto al 2,67% registrato solo pochi giorni prima, cioè il primo agosto. Una variazione contenuta ma comunque utile per coloro che stanno valutando di bloccare un tasso fisso in tempi brevi.
Salendo a quindici anni, il tasso scende a 2,81%, rispetto al precedente 2,84%. Anche in questo caso si nota una leggera tendenza al ribasso. Forse un segnale che potrebbe riflettere una momentanea distensione delle pressioni sui mercati obbligazionari europei. A fine luglio, tutto il settore era in fibrillazione per la questione dei dazi di Trump. Dopo l’accordo fra UE e USA su dazi al 15%, i mercati si sono subito calmati… Un mutuo quindicennale, a ogni modo, non è una soluzione molto gettonata dai richiedenti italiani.
Il tasso Eurirs a vent’anni, che è una delle durate più scelte per i mutui prima casa, si posiziona al 2,86%. Il dato è in lieve calo rispetto al 2,89% di inizio mese. Ed è una percentuale interessante poiché, pur essendo più alta rispetto al valore di agosto 2024, mostra una certa stabilità rispetto alle oscillazioni più marcate viste nei mesi precedenti.
Anche le durate più lunghe, come i venticinque e i trent’anni, seguono più o meno lo stesso andamento. Il tasso a venticinque anni scende a 2,84% (era 2,89% a inizio mese), mentre quello a trent’anni si ferma a 2,82% (il primo agosto era al 2,86%). Dunque, il quadro attuale sembra mostrare una leggera distensione dei tassi Eurirs. E ciò va interpretato come un trend piuttosto positivo per chi sta valutando un tasso fisso.
Immaginiamo che un mutuatario stia per accendere un finanziamento per l’acquisto della prima casa a 100.000 euro. Con una durata decennale e un tasso al 2,81%, bisogna considerare un tasso ultimo (con spread incluso) di circa il 3,1%. Quindi una rata mensile sotto i 700 euro. Per la precisione di 695 euro. Il costo totale degli interessi sarebbe di 25.000 euro.
Con una durata ventennale si può stimare un tasso finale del 3,2%. Quindi una rata di circa 565 euro e un costo complessivo del mutuo sui 135.600 euro. Invece, con un finanziamento trentennale, il tasso dovrebbe assestarsi sul 3,3%. Di conseguenza, la rata dovrebbe essere sotto i 440 euro. Ma gli interessi totali sarebbero superiori ai 57.000 euro.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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