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L’apertura di credito è un accordo tra banca e cliente per la messa a disposizione di una somma di denaro per un certo periodo di tempo.
Per definizione, il cliente può usare tale somma con massima flessibilità, facendo uno o più prelievi e rimborsando il tutto in seguito. A differenza del mutuo, dove la banca consegna subito il denaro al cliente, con l’apertura del credito la somma viene messa a disposizione, ma senza particolari vincoli. Il richiedente può usare i fondi quando vuole o quando è necessario. Con l’apertura di credito, la banca stabilisce ovviamente un limite massimo di denaro che il cliente può utilizzare. Tale limite dipende da vari fattori, tra cui la capacità del cliente di rimborsare il credito e le garanzie offerte.
Ci sono, in generale, alcuni aspetti importanti che definiscono l’apertura del credito. Di base, per esempio, con questo tipo di contratto di finanziamento, si paga solo sugli importi utilizzati. La banca dovrebbe applicare gli interessi solo sulla parte del credito effettivamente usata dal richiedente. L’altro aspetto chiave è la possibilità di sfruttare una garanzia…
Il credito può essere garantito da beni o somme depositate per assicurare il pagamento. In questo senso è anche possibile la modifica della garanzia. Ciò significa che, se la garanzia perde valore, il creditore può chiedere al cliente di aggiungere una nuova copertura.
Se il credito ha una durata determinata, la banca può anche revocarlo, ma solamente per motivi validi, fornendo però al cliente una quindicina di giorni per restituire la somma usata. Poi, se invece il contratto è a tempo indeterminato, la banca può revocarlo in qualsiasi momento con un preavviso di quindici giorni. Il recesso si evidenzia come una possibilità di norma abbastanza gravosa per il cliente. Tale facoltà è disciplinata all’art. 1845 c.c. Proprio questa norma distingue il recesso a seconda del credito a tempo determinato e indeterminato.
L’apertura di credito si deve intendere come un contratto consensuale. In questo senso si nota una netta differenza rispetto al mutuo, che invece è contratto reale (un finanziamento che si perfeziona con la consegna del denaro). Il vero oggetto dell’apertura del credito non è il finanziamento in sé ma la disponibilità, un diritto potestativo in capo al cliente.
Ecco perché gli interessi maturati per la banca sono soltanto relativi alle somme effettivamente utilizzate. All’istituto di credito, in pratica, sono dovute soltanto commissioni di massimo scoperto per la disponibilità concessa.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
Collabora regolarmente con testate online autorevoli come BlitzQuotidiano.it e Lamiapartitaiva.it, offrendo ai lettori approfondimenti chiari e dettagliati su argomenti complessi quali prestiti, gestione del denaro, normative fiscali e strategie per l’ottimizzazione delle risorse economiche.
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