
TAN da 7,35%, TAEG da 7,68%. Importi fino a € 60.000 in 120 mesi.
Il Rapporto sulla stabilità finanziaria analizza i principali rischi economici e finanziari del primo trimestre dell’anno.
Con il Rapporto, pubblicato il 30 aprile 2025, la Banca d’Italia ha voluto affrontare una delle principali criticità che mette in allerta i mercati finanziari. Si tratta del possibile impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti anche all’area UE: una novità che ha subito generato turbolenze a livello internazionale influenzando negativamente anche l’economia italiana.
La buona notizia, secondo la Banca d’Italia, è che nonostante queste tensioni e l’incertezza globale, il sistema finanziario italiano ha finora mostrato relativa solidità. Sono infatti arrivate buone risposte da parte del mercato del lavoro e dal punto di vista dell’inflazione (ancora relativamente bassa). Inoltre, nel primo trimestre dell’anno si è registrato un miglioramento del rating sovrano. Non bisogna tuttavia abbassare la guardia: alcune imprese più esposte alle tensioni commerciali potrebbero subire una riduzione della redditività e, soprattutto, difficoltà nel rimborso dei debiti.
Il Rapporto si concentra poi sul mercato del credito e sullo stato salute del sistema bancario. Il Rapporto sulla stabilità finanziaria del primo trimestre 2025 evidenzia infatti una solidità del sistema. Il mercato del credito mantiene una buona percentuale di patrimonializzazione e dimostra solidità anche sotto l’aspetto della liquidità.
Ovviamente, l’aumento delle restrizioni commerciali potrebbe influenzare presto la qualità del credito. Il principale rischio, a oggi, è quello dell‘aumento dei crediti deteriorati (i cosiddetti NPL). Le aziende che dipendono dalle esportazioni potrebbero infatti subire un calo della domanda, e da qui potrebbe formalizzarsi una difficoltà generalizzata nel rimborso dei prestiti. La crescente incertezza finanziaria potrebbe poi portare le banche a rivedere le condizioni di concessione del credito. In pratica, i creditori potrebbero presto adottare criteri più rigidi per la concessione di prestiti, aumentando i tassi di interesse per compensare il rischio.
Per Banca d’Italia anche il settore assicurativo mostra stabilità. Peggio sembra andare ai fondi comuni, che hanno registrato una riduzione del patrimonio proprio a causa del calo delle quotazioni nei mercati finanziari. Il Rapporto approfondisce anche temi inerenti l’evoluzione delle criptovalute, i rischi legati ai certificates e l’uso di garanzie pubbliche per il credito alle imprese. Ci sono poi paragrafi dedicati all’esposizione delle banche ai settori vulnerabili e all’assicurazione obbligatoria per danni da eventi imprevisti (le polizze CAT-NAT).
Riguardo ai certificates, si tratta di strumenti di complessa valutazione che potrebbero, secondo il documento, esporre i detentori a perdite consistenti qualora i dazi dovessero colpire duro. Parliamo dei titoli di debito che replicano l’andamento di una o più attività sottostanti, come tassi di interesse, azioni, indici di borsa o materie prime. Il punto è che tali certificates offrono in molti casi garanzie totali o parziali sul capitale. Ed è un problema per l’emittente.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
Collabora regolarmente con testate online autorevoli come BlitzQuotidiano.it e Lamiapartitaiva.it, offrendo ai lettori approfondimenti chiari e dettagliati su argomenti complessi quali prestiti, gestione del denaro, normative fiscali e strategie per l’ottimizzazione delle risorse economiche.
Il lending-based crowdfunding, meglio noto anche come P...
L’estinzione anticipata del prestito è una fattispec...
Prestiti.com proprietà di WEB 365 Srl – Piazza Tarquinia 5 – 00183 Roma RM – P.Iva IT12279101005 – info@prestiti.com