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Anche i costi di incasso rata possono far lievitare il TAEG: come riconoscerli e quali sono le tutele per il richiedente di un prestito?
Quando si richiede un prestito o un mutuo è sempre meglio evitare di lasciarsi condizionare dalla percentuale espressa nel TAN, ovvero il tasso annuo nominale. Questo valore rappresenta infatti solo il “costo puro” del finanziamento. La misura più affidabile per conoscere il costo complessivo di un finanziamento è il TAEG. Cioè la percentuale in cui sono contenute tutte le spese accessorie.
Oltre agli interessi, infatti, ci sono diverse spese nascoste che possono rendere un prestito più costoso del previsto. Tra le spese occulte o facilmente occultabili ci sono quelle di istruttoria, quelle di assicurazione e le penali per l’estinzione anticipata. La banca aumenta il costo effettivo del finanziamento applicando voci di spesa per valutare la richiesta e gestire la pratica. Ci sono per le commissioni per i pagamenti, i costi per l’assicurazione, laddove sia richiesta una garanzia obbligatoria contro eventi specifici (morte del contraente o perdita del lavoro).
Nei finanziamenti con garanzie ipotecarie, bisogna poi aggiungere anche i costi relativi alle spese notarili. Infine ci sono i costi di incasso rata. Alcune banche, infatti, applicano una commissione per ogni pagamento della rata. Succede soprattutto se il pagamento viene eseguito con bollettino postale invece che con addebito diretto.
Quando si parla di costi di incasso rata ci si riferisce a una spesa che passa spesso inosservata, ma che a lungo andare può incide sull’importo totale del finanziamento. Tali costi dipendono fondamentalmente dalla modalità con cui il cliente effettua il pagamento delle rate.
La rata di un finanziamento si può infatti versare in filiale, da app, con bollettino postale o tramite addebito diretto. Con il pagamento in filiale, alcune banche potrebbero applicare una tariffa per l’elaborazione della transazione. Sempre in generale, il pagamento tramite app potrebbe essere gratuito, soprattutto se l’addebito avviene direttamente sul conto corrente. Ma non mancano degli istituti finanziari che applicano comunque commissioni. Anche il pagamento del bollettino può portare a una commissione di un euro o due per ogni rata pagata. Con l’addebito diretto su conto corrente, invece, il costo di incasso è spesso gratuito. In generale, con questa terza modalità di pagamento si risparmia sempre.
I costi di incasso rata possono variare da pochi centesimi a qualche euro per ogni rata. Di conseguenza, se il finanziamento dura anni, l’impatto può essere significativo. Tale voce di spesa deve essere sempre presente nel TAEG, il tasso annuo effettivo globale. Inoltre, le normative europee sulla trasparenza bancaria impongono agli istituti di credito di comunicare chiaramente tutte le spese aggiuntive nei contratti, comprese quelle di incasso rata.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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