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Il Fondo di Garanzia Prima Casa è stato prorogato fino al 2027: gli under 36 potranno dunque continuare a sfruttare le agevolazioni per l’acquisto dell’immobile.
L’attesa proroga rappresenta un’importante novità per sostenere i giovani nell’acquisto della prima casa. Il contesto appare quello più opportuno: la situazione potrebbe rivelarsi infatti proficua per chi volesse richiedere un finanziamento finalizzato a un investimento immobiliare. Con i tassi d’interesse in calo, era giusto spronare gli under 36 a considerare la strada del mutuo con delle agevolazioni e delle garanzie. Dunque, malgrado le previsioni che parlavano di un possibile stop nel 2026, la proroga del beneficio si estende fino al 2027.
Il Governo Meloni, con la manovra di Bilancio del 2025, ha messo sul piatto nuove risorse finanziarie per supportare l’acquisto della prima abitazione tramite la garanzia statale. Il fondo è stato finanziato con 130 milioni di euro per il 2025 e 270 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi: il 2026 e il 2027.
Ci sono parecchie novità in ballo. Oltre alla nuova scadenza, bisogna infatti guardare al tetto massimo di spesa previsto, all’allocazione delle nuove risorse finanziarie e alla possibile inclusione delle esenzioni fiscali. Ma quali sono le garanzie rilasciate? Quali le categorie prioritarie supportate dal Fondo? E, soprattutto: qual è la procedura per poter sfruttare l’occasione offerta dallo Stato?
Il Fondo offre una garanzia pubblica del 50% del valore del mutuo per la maggior parte dei richiedenti. Tuttavia, per le categorie prioritarie la garanzia può arrivare fino all’80% o addirittura al 90%. Le categorie prioritarie che possono beneficiare di una garanzia maggiore includono i giovani under 36 e le coppie sposate o conviventi (che possono ottenere l’80% di garanzia) e le famiglie numerose (con garanzia fino al 90%). Tali categorie prioritarie devono avere un ISEE non superiore a 40.000 euro annui per ottenere l’80% di garanzia. Per le famiglie numerose con cinque o più figli, l’ISEE non deve superare i 50.000 euro annui per beneficiare della garanzia fino al 90%.
Fra i requisiti essenziali per accedere al fondo c’è anche quello di non possedere altri immobili a uso abitativo. Inoltre l’importo del mutuo non deve superare i 250.000 euro. Il mutuo dev’essere poi erogato per il solo acquisto o per l’acquisto e la ristrutturazione (o accrescimento dell’efficienza energetica) di un immobile localizzato in Italia che sia adibito ad abitazione principale. L’immobile, secondo quanto previsto dalla nuova finanziaria, non deve però rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi di pregio). E non deve avere caratteristiche di lusso (ai sensi del decreto del Ministero dei lavori pubblici del 02/08/1969).
Per accedere al Fondo, i richiedenti devono presentare una domanda nello stesso momento in cui si espongono con la richiesta del mutuo presso uno degli istituti di credito aderenti all’iniziativa. Il modulo per presentare la domanda è disponibile sul sito web del Ministero dell’Economia e delle Finanze o sul sito web della CONSAP, la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici che agisce come azienda di diritto privato interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il tempo stimato per ricevere una risposta dalla concessionaria è di circa una ventina di giorni. Invece la banca ha tre mesi per comunicare l’esito della domanda.
Attenzione, però: le nuove risorse finanziarie sono allocate esclusivamente per la garanzia statale, mentre le esenzioni fiscali precedentemente previste per il pagamento delle imposte sulla prima casa non sono incluse in questo stanziamento. Parlare di un supporto per i giovani è dunque improprio: ora il Fondo aiuta soprattutto le famiglie, specie quelle numerose. E c’è limite di età.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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