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Il prestito protetto è una forma di finanziamento che include una polizza assicurativa. Una strategia per dormire sonni tranquilli.
Quando si sottoscrive un prestito, le rate possono trasformarsi in un problema importante o, addirittura, in un peso angosciante per il richiedente. L’assicurazione aiuta in questo senso a sentirsi protetti qualunque cosa accada. Per esempio, con una copertura pensata per tutelare il richiedente e il creditore…
Sono diversi gli eventi imprevisti che potrebbero minare la capacità del richiedente di onorare il debito nei confronti del creditore. Con il prestito protetto, il debitore è appunto “coperto” in varie circostanze, così come previsto dall’associazione collegata al finanziamento.
Tali eventi possono essere la perdita del lavoro, l’infortunio, la malattia o il decesso. Siamo quindi di fronte a un modo per garantire che le rate vengano comunque rimborsate, anche se il richiedente del prestito non è più in grado di farlo personalmente.
Tale strumento si rivela utile sia per chi desidera accedere al credito con maggiore serenità, sia per chi non è in grado di offrire altre garanzie. Bisogna tuttavia capire quali sono i tipi di copertura disponibili o i casi in cui conviene attivare questo tipo di protezione.
In certi casi, per esempio, l’assicurazione può anche essere obbligatoria. Il creditore concede il prestito solo in presenza di una polizza aggiuntiva. Oppure invita il richiedente alla sottoscrizione dell’assicurazione per permettergli di accedere a condizioni migliori.
Spesso il soggetto più coinvolto dallo strumento del prestito protetto è colui non ha un contratto di lavoro stabile. O, comunque, chi non riesce a garantire al creditore un reddito fisso e sicuro. In questi casi, questo strumento può essere interessante anche per chi ha dei familiari a carico e vuole evitare che il debito ricada su di loro.
Una delle coperture classiche previste da un prestito protetto è quella per perdita dell’impiego. Con questa polizza, se il debitore dovesse perdere il lavoro per motivi non volontari, l’assicurazione coprirebbe il pagamento delle rate per un certo periodo.
Poi c’è la copertura per infortunio o malattia… In caso di temporanea incapacità di lavorare per motivi di salute, l’assicurazione potrebbe intervenire nel rimborso delle rate fino al ritorno alla normalità. Esiste anche la polizza per invalidità permanente. In questo caso, l’assicurazione può coprire il pagamento integrale o parziale del debito residuo. E c’è anche la copertura in caso di decesso, dove in caso di decesso dell’assicurato, il debito può essere estinto dall’assicurazione, in modo da emancipare gli eredi dall’onere finanziario.
Non tutte le polizze includono tutte queste coperture: dipende dal tipo di prestito e dall’ente erogatore. E dalle condizioni dell’assicurazione. In genere, la polizza assicurativa può incidere tra il 3% e il 10% dell’importo totale del prestito. La percentuale cambia in base a diversi fattori. Dal tipo di copertura, dalla durata del prestito e dal profilo personale e della storia creditizia del richiedente.
Alcune compagnie pretendono un’autocertificazione o un questionario medico. In casi particolari, si deve passare per una visita medica. Invece, per attivare la copertura contro la perdita del lavoro, bisogna avere un contratto a tempo indeterminato da un certo periodo. Infine, la copertura deve rientrare nei limiti previsti alla fine del prestito.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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