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Quando e perché è meglio preferire un prestito chirografario a un credito privilegiato? Ecco le principali differenze fra i due tipi di finanziamento.
L’aggettivo chirografario deriva dal tardolatino chirographarius, un termine formato da due parole greche: chiros e graphos, ovvero “mano” e “scritto”. In questo senso, è facile tradurne il significato con l’espressione “scritto a mano”. Abbiamo dunque a che fare con un finanziamento fiduciario concesso senza garanzie. O meglio, con due uniche garanzie formalmente e sostanzialmente poco impegnative per il debitore. Un reddito dimostrabile e la firma del richiedente.
A favorire la concessione del credito non è dunque un bene offerto in garanzia o un fideiussore… Serve solo la parola stessa del debitore. E, inevitabilmente, il prestito chirografario si esplica come un finanziamento particolare. Cioè, con caratteristiche specifiche che incidono tanto sull’importo quanto sulle modalità di erogazione del credito. Con il prestito privilegiato, invece, la richiesta di finanziamento è sempre supportata da una garanzia forte. Nello specifico, un bene con un valore definito o un garante (o un coobbligato).
Da un lato, abbiamo dunque a che fare con un finanziamento rapido, che non prevede garanzie reali o personali. E dall’altro, si profila un finanziamento più strutturato e a tassi generalmente più bassi per cui sono indispensabili delle garanzie da parte del richiedente. Nella fattispecie, garanzie che gravano sui beni, come l’ipoteca, o personali, come la fideiussione.
Il prestito chirografario è una concessione di denaro non garantita da diritti reali su beni specifici del debitore. Tale assenza di garanzia rende il finanziamento più rischioso per il creditore, dato che la probabilità di essere soddisfatti è sempre inferiore rispetto ad altri tipi di crediti. Per esempio, in caso di fallimento o liquidazione, i creditori chirografari sono pagati solo dopo che sono stati soddisfatti i crediti privilegiati.
Per l’accordo di finanziamento basta unicamente la garanzia personale attraverso la sottoscrizione di un documento scritto (il chirografo). Tale prestito viene solitamente utilizzato da aziende per finanziare investimenti o coprire esigenze di liquidità a breve termine, a fronte però di un tasso di interesse il più delle volte maggiormente elevato rispetto ai prestiti garantiti da beni reali. D’altra parte può essere più semplice e veloce da ottenere
Tali finanziamenti sono concessi sia da banche che da finanziarie. Per quanto riguarda l’importo, i prestiti chirografari, di solito, non superano i 40.000 euro. La durata del rimborso è in genere compresa tra dodici e i centoventi mesi. Li si definisce però prestiti dalla durata medio-breve proprio perché non si eccede mai un certo termine.
Simili prestiti possono rivelarsi vantaggiosi specie per chi necessita di un finanziamento rapido ma non vuole o non può impegnare beni come garanzia. Bisogna però presentare un reddito stabile e poter vantare un patrimonio solido. Conta poi il risultato della valutazione dell’affidabilità del richiedente in termini di merito creditizio. In pratica, per accedere al finanziamento chirografario non si deve essere segnalati nei Sistemi di Informazione Creditizia (SIC) come cattivi pagatori.
Il prestito privilegiato è invece un finanziamento garantito da un pegno, un’ipoteca o un privilegio (come per esempio il privilegio legale per i crediti di lavoro). Dal punto di vista del creditore, è sempre meglio parlare di prestiti privilegiati. Questo, in quanto implicano un ridotto rischio di perdita. Dal punto di vista del debitore, il prestito chirografario potrebbe essere più interessante, essendo più facilmente ottenibile.
Ma, come rivelato in precedenza proprio a causa dell’assenza causa dell’assenza di garanzie reali, i creditori potrebbero applicare tassi di interesse e costi accessori più alti.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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