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I protestati e i cattivi pagatori non devono rinunciare a priori alla possibilità di chiedere un prestito.
Anche chi, in passato, ha avuto difficoltà finanziarie, come per esempio protesti o segnalazioni al CRIF, può accedere a forme di credito pensate appunto per offrire prestiti non vincolati a valutazioni troppo stringenti basate sul credit score.
I protestati sono quelle persone che non hanno onorato un pagamento legato a un titolo di credito, come le rate di un finanziamento, un assegno o una cambiale. E che per questo sono state ufficialmente segnalate da un pubblico ufficiale attraverso un atto chiamato appunto protesto.
Il primo strumento utile anche per richiedenti segnalati o protestati è la cessione del quinto. Tale forma di prestito è nata nel secondo dopoguerra, quando lo Stato si è impegnato non solo a ricostruire le città devastate dai bombardamenti, ma anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
In quel contesto, nacque appunto l’idea di garantire l’accesso al credito anche a chi non aveva grosse garanzie da offrire in termini di patrimonio o reddito. Così è nata appunto la cessione del credito, una forma di prestito che si fonda non sulla ricchezza, ma sulla regolarità del reddito. Una questione di struttura sociale, non solo di finanza.
Inizialmente lo strumento era dedicato a dipendenti pubblici e pensionati. Poi è stato esteso anche ai lavoratori privati. Il principio è semplice: si può cedere fino a un quinto dello stipendio o della pensione per rimborsare un prestito. E la rata viene trattenuta direttamente in busta paga.
Si tratta di un prestito a tasso fisso e rata costante, accessibile anche a protestati o cattivi pagatori. Proprio perché la garanzia è data dal reddito, il passato creditizio non conta. Oggi tale prestito ha una durata medio-lunga (fino a dieci anni) e prevede la sottoscrizione di un’assicurazione obbligatoria a tutela in caso di perdita del lavoro o decesso.
Per la cessione del quinto, la svolta normativa è arrivata nel 2020 Con la Legge 176. Con queste nuove norme, il prestito della cessione del quinto è diventato più trasparente e competitivo. La legge ha favorito l’ingresso di nuovi operatori, migliorato la tutela dei consumatori e reso la cessione del quinto una scelta, non solo un ripiego.
Di conseguenza, oggi, la cessione del quinto viene percepita come un prodotto che riesce a includere nel mercato del credito anche chi era escluso. Con diversi aspetti più vantaggiosi rispetto a un prestito classico, soprattutto per chi cerca stabilità, semplicità e accesso ai fondi senza troppe complicazioni.
Ci sono ovviamente delle alternative. I protestati che non possono accedere a finanziamenti istituzionali possono comunque richiedere dei prestiti con garante. Magari facendosi aiutare da un familiare o un amico con buona affidabilità creditizia. In questi casi il creditore si tutela con la doppia firma.
Un’altra possibilità è offerta dal social lending. Ossia il prestito da privato gestito da piattaforme online specializzate che mettono in contatto chi cerca un prestito con investitori privati. Di norma, simili strumenti accettano anche richiedenti con segnalazioni negative. Bisogna però presentarsi e richiedere i fondi attraverso un progetto trasparente e un buon piano di rimborso.
Poi, se si possiede un immobile, lo si può offrire come garanzia. L’ultima opportunità è offerta delle fin-tech. Alcuni creditori di nuova generazione non si basano solo sulle segnalazioni CRIF o CTC, ma analizzano anche altri dati, come entrate ricorrenti, comportamento digitale, o cronologia dei pagamenti su piattaforme online. Anche realtà come prestiti.com aiutano i protestati a cercare offerte interessanti.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
Collabora regolarmente con testate online autorevoli come BlitzQuotidiano.it e Lamiapartitaiva.it, offrendo ai lettori approfondimenti chiari e dettagliati su argomenti complessi quali prestiti, gestione del denaro, normative fiscali e strategie per l’ottimizzazione delle risorse economiche.
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