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La neurofinanza è quella disciplina che unisce neuroscienze, psicologia e finanza per studiare in che modo il cervello umano prende decisioni economiche e finanziarie.
Più di dieci anni fa la Consob ha istituito l’Osservatorio sulle scelte finanziarie delle famiglie italiane. Un gruppo chiamato ad analizzare come investitori retail e famiglie prendono decisioni economiche. I ricercatori si applicano dunque sull’analisi delle emozioni e della percezione del rischio nei consumatori, nei risparmiatori e negli investitori. Ma non solo…
La Consob ha deciso di studiare anche l’efficacia della comunicazione dei prodotti finanziari e, soprattutto, l’impatto di certi bias cognitivi. Come per esempio l’inerzia e l’illusione di controllo che accomuna molti consumatori nel momento di richiedere un prestito o fare un investimento. Tramite indagini sul campo, dati aggregati e studi organici, l’osservatorio è dunque una realtà che opera all’interno del settore della neurofinanza. Infatti, ha pubblicato dei working papers in collaborazione con docenti di neuroscienze e psicologia economica.
Sia per regolamentare il mercato del credito che per analizzare le tendenze nelle richieste e le prospettive di indebitamento è utile saper indagare tra le reazioni cerebrali che si attivano durante determinate scelte finanziarie. Cosa succede nella testa di un consumatore che sta per chiedere un finanziamento? O che non riesce a pagare una rata? E quali sono le paure comuni di chi è abituato a investire?
Di certo le emozioni influenzano le decisioni finanziarie. E in molti casi la paura, l’euforia, l’incertezza o la voglia di provare un brivido spingono un consumatore a rischiare o non rischiare. Ci sono alcuni bias cognitivi, come l’effetto dotazione e l’overconfidence, che spesso conducono a delle scelte irrazionali. E gli stessi consumatori dovrebbero conoscerli.
L’effetto dotazione (o endowment effect) è la tendenza a sovrastimare il valore di ciò che si possiede rispetto a beni equivalenti non a disposizione. Un consumatore potrebbe per esempio sopravvalutare la propria casa o il proprio reddito. E potrebbe quindi credere che siano garanzie abbastanza solide per un creditore. In questo senso, il rischio potrebbe essere quello di richiedere prestiti troppo elevati. O rifiutare condizioni di rinegoziazione. L’effetto dotazione potrebbe anche indurre a non vendere un bene per estinguere un debito.
L’overconfidence bias è invece l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità, nel proprio intuito o nella propria condizione. Succede sempre più spesso che il richiedente di un finanziamento sottovaluti i rischi di indebitamento. Perché capita? O perché il consumatore è convinto di poter facilmente ripagare il prestito anche in caso di imprevisti o per pura superficialità. Il secondo caso è quello che riguarda molti giovani alle prese con prestiti BNPL.
Anche nei mutui, c’è chi si disinteressa del mercato, ignorando per esempio l’andamento dei tassi variabili o firmando con superficialità contratti, senza guardare a tutte le clausole, alle penali e ai costi accessori. Gli stessi creditori possono alimentare l’overconfidence bias di un richiedente, facendogli credere di poterlo tutelare in tutto attraverso una consulenza.
La neurofinanza è utile in quanto può aiutare a progettare strumenti di credito più trasparenti, tenendo conto delle varie possibili distorsioni cognitive che affliggono l’utenza. Inoltre, con la neurofinanza si possono organizzare campagne di educazione finanziaria. Progetti tesi a informare i consumatori, a renderli sempre più consapevoli dei propri limiti decisionali. Si tratta innanzitutto di monitorare tutti i comportamenti a rischio e provare a prevenire il sovraindebitamento.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
Collabora regolarmente con testate online autorevoli come BlitzQuotidiano.it e Lamiapartitaiva.it, offrendo ai lettori approfondimenti chiari e dettagliati su argomenti complessi quali prestiti, gestione del denaro, normative fiscali e strategie per l’ottimizzazione delle risorse economiche.
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