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Altroconsumo ha denunciato un sistema che sembra proporre ai consumatori l’auto a rate a condizioni non sempre trasparenti.
Le concessionario spingono i finanziamenti. Promettono sconti, condizioni favorevoli e flessibilità. Ma bisogna stare attenti… Chi è interessato ad acquistare un’auto deve interfacciarsi con le concessionarie e con le finanziarie spesso imposte dalle case automobilistiche. Secondo l’associazione Altroconsumo, il sistema in essere potrebbe il più delle volte danneggiare i consumatori, impedendo loro di ottenere condizioni più vantaggiose.
In pratica, Altroconsumo ha svolto un’indagine sul campo, facendo visita a novanta concessionarie in nove diverse città italiane, Fingendosi acquirenti, gli uomini inviati dall’associazione hanno cercato di capire quanto e come i venditori incentivino i finanziamenti e quanto siano trasparenti sui costi reali del prestito.
Da qui la denuncia della scarsa trasparenza nelle concessionarie italiane riguardo ai finanziamenti per l’acquisto di auto a rate. Le informazioni fornite dai venditori sono state spesso confuse e incomplete. Uno dei problemi principali riguarda il valore futuro garantito, un concetto poco chiaro per molti acquirenti. Parliamo di una formula di finanziamento auto che permette di acquistare una vettura con rate mensili più leggere e una maxi-rata finale, lasciando al richiedente libertà di scelta alla fine del contratto.
In più, il costo del finanziamento sembra in molti casi essere influenzato dai chilometri percorsi: un altro dettaglio che non viene sempre spiegato chiaramente ai consumatori. E poi c’è il problema della polizza abbinata al finanziamento. Non è infatti sempre chiaro cosa copra effettivamente.
Oggi le case automobilistiche incentivano il finanziamento. E ogni casa si è fatta la sua finanziaria interna. Perché? Il dubbio è che i produttori guadagnino principalmente tramite gli interessi. Quando il mercato era più vivo, le concessionarie sponsorizzavano gli acquisti senza finanziamento e praticavano sconti a chi pagava in contanti. Oggi invece guadagnano una percentuale sui servizi che si abbinano alla macchina. E cioè le manutenzioni, il finanziamento e l’assicurazione.
Nella maggior parte dei casi, secondo Altroconsumo, le concessionarie offrono all’aspirante acquirente un loro preventivo con una simulazione di finanziamento, senza però sfruttare il modulo Secci. Nel 34% dei casi analizzati, le spiegazioni vengono date solo a voci o trascritte a mano su un foglietto.
Secondo l’associazione solo il 16% dei rivenditori rispetta la legge e consegna il modulo europeo Secci. Cioè il documento che contiene tutte le informazioni su costi e condizioni del prestito, spiegate in maniera semplice e standardizzata così da poter confrontare l’offerta con le altre sul mercato.
Il fatto che poche concessionarie rispettino la normativa fornendo il modulo europeo Secci, che dovrebbe spiegare in modo trasparente costi e condizioni del prestito, è un problema. Specie considerando che nel nostro Paese l’80% delle auto viene acquistato con un finanziamento e che nell’83% dei casi il prestito è gestito dalla finanziaria della casa automobilistica. Insomma, tale non conformità alla procedura standard rappresenta una grave mancanza o è comunque un po’ sospetta.
Chi compra un’auto a rate rischia però di pagare fino al 26% in più rispetto al prezzo iniziale. Anche se magari è pure convinto di aver ottenuto uno sconto
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
Collabora regolarmente con testate online autorevoli come BlitzQuotidiano.it e Lamiapartitaiva.it, offrendo ai lettori approfondimenti chiari e dettagliati su argomenti complessi quali prestiti, gestione del denaro, normative fiscali e strategie per l’ottimizzazione delle risorse economiche.
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