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Si nota maggiore fiducia fra gli acquirenti, anche grazie alle condizioni di finanziamento finalmente più favorevoli. I dati del fenomeno.
I tassi del mutuo sono finalmente in discesa. Ma gli italiani hanno intuito che l’andazzo sarebbe cambiato già da qualche mese. Ecco perché il mercato immobiliare ha registrato una crescita dell’11% nelle compravendite residenziali nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Un aumento favorito appunto dalla tangibile flessione dei tassi di interesse sui mutui.
La quota di acquisti finanziati con mutuo è aumentata di quasi il 7%. Lo afferma un’analisi condotta dall’Agenzia delle Entrate. Durante il primo trimestre del 2024, le vendite accompagnate da mutui rappresentavano il 38,6% del totale. Ora la percentuale è salita periodo al 45,8%. Quindi i finanziamenti per acquistare casa, dopo un periodo esteso di contrazione, sono tornati a solleticare l’interesse del pubblico.
Ciò si deve a un tasso medio alla prima rata assestatosi al 3,22%. Una percentuale molto più bassa rispetto a quella che spaventava i richiedenti nel primo quarto dello scorso anno. Ma i tassi più contenuti non sono l’unica ragione che può spiegare la ripresa del mercato delle compravendite di immobili. Nel primo trimestre del 2025, il 72,5% delle compravendite da parte di persone fisiche ha beneficiato dell’agevolazione prima casa. Nel 2024 la percentuale era del 69,6%. Quindi gli acquisti vengono fatti soprattutto per l’abitazione principale e sfruttando gli incentivi fiscali messi a disposizione dallo Stato.
Sono le grandi città a trainare la crescita. Secondo l’analisi dell’AdE, Genova, Torino e Roma sono le città dove si sono comprate più case. Tutto ciò nonostante i prezzi in moderato aumento. Se da un lato scende almeno di un pochino la rata del mutuo, il prezzo medio al metro quadro continua a salire. Rispetto allo scorso anno si parla di un costo cresciuto del 2,9%.
Secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate, nel primo trimestre del 2025 il capitale erogato per i mutui ipotecari ha superato i 10,3 miliardi di euro. Una cifra che segna un incremento superiore al 40% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando si attestava a 7,2 miliardi. Siamo dunque, inconfutabilmente, assistendo a una ripresa della fiducia dei mutuatari. Cresce la domanda di finanziamenti e gli italiani sembrano più ottimisti o, comunque, più tranquilli: non vivono più confronto con il mercato del credito con timore.
Ma nonostante questa ripresa del mercato immobiliare, permangono molte incertezze. Ecco perché non è ancora possibile parlare di un definitivo assestamento. L’andamento delle compravendite e del mercato del credito, nei prossimi mesi, potrebbe andare incontro a nuove crisi. Vanno infatti considerati alcuni fattori critici. Primo fra tutti quello della debole crescita del PIL. Nel 2025, il PIL italiano è previsto in aumento solo dello 0,6%. I consumi, anche secondo l’Agenzia delle Entrate, saranno per questo ancora stagnanti.
E poi c’è la grande incertezza legata alla politica commerciale statunitense e ai nuovi dazi potrebbe avere un impatto negativo sul commercio mondiale, sulle razioni della BCE e quindi degli istituti creditizi. C’è anche un terzo problema importante: la domanda di immobili, soprattutto nelle grandi città , cresce più rapidamente dell’offerta, con un calo degli acquisti di abitazioni di nuova costruzione.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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