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Nel primo trimestre del 2025, la Banca d’Italia ha segnalato un irrigidimento nella concessione dei mutui destinati alle famiglie.
Gli ultimi dati rivelano che sia per ottenere un mutuo per l’acquisto di una casa che un prestito al consumo è diventato tutto un po’ più complicato rispetto al passato. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia viene a galla un evidente irrigidimento da parte delle banche rispetto ai criteri per la concessione di finanziamenti. Probabilmente la situazione è collegata a una congiuntura non del tutto favorevole dal punto di visto economico nazionale.
Nel primo trimestre del 2025, il debito pubblico è salito sopra i 3.000 miliardi di euro. Il mercato del credito ha reagito inasprendo leggermente i criteri per la concessione di mutui. Di contro, i prestiti alle imprese sono rimasti stabili. In generale, nei primi due mesi del 2025, lo Stato ha raccolto più tasse rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La Banca Centrale Europea ha ridotto varie volte i tassi di interesse di 25 punti base (nei prossimi giorni di aprile è atteso un altro taglio che dovrebbe portare il tasso sui depositi al 2,25%). La novità non ha ancora reso i mutui più convenienti se non nel lungo periodo. Più nello specifico, io calo dei tassi ha già portato a una ridotta riduzione del costo dei mutui a tasso variabile, con un risparmio mensile stimato sopra i 15 euro per mutui intorno ai 100.000 euro. Nei prossimi mesi anche i mutui a tasso fisso potrebbero diventare più accessibili.
Nonostante le difficoltà fotogratate da Bankitalia, nel primo trimestre del 2025 e rispetto all’anno precedente, le richieste di mutui sono aumentate del 22,4%. Ciò indica che molte famiglie stanno cercando di acquistare casa approfittando delle condizioni di mercato lievemente più favorevoli.
E allora perché le banche sembrano più rigide nel concedere mutui alle famiglie italiane? La Banca d’Italia ha segnalato un peggioramento del quadro economico generale, che dovrebbe aver portato quasi tutte le banche a essere più caute nell’erogare mutui. E conta anche il già citato aumento del debito pubblico, che influisce sulla stabilità finanziaria dell’economia nazionale e spinge le banche a ridurre i rischi.
Infine, nonostante la BCE abbia recentemente tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, le banche potrebbero ancora essere prudenti nell’offrire mutui, soprattutto a famiglie con profili di rischio più elevati. Conviene quindi rivolgersi anche ad altri attori. Per esempio valutando il preventivo di un creditore online.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
Collabora regolarmente con testate online autorevoli come BlitzQuotidiano.it e Lamiapartitaiva.it, offrendo ai lettori approfondimenti chiari e dettagliati su argomenti complessi quali prestiti, gestione del denaro, normative fiscali e strategie per l’ottimizzazione delle risorse economiche.
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