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Nel nostro Paese, fin dal Dopoguerra, si parla di emergenza abitativa. E i dati più recenti evidenziano come le famiglie continuino a sperimentare grosse difficoltà nell’accedere a una casa, sia in affitto che di proprietà.
La situazione è complessa. Gli affitti e i mutui sono diventati sempre più onerosi. E per tantissime famiglie trovare o mantenere una casa è un’impresa. Ciò dipende dal caro vita, dalla stagnazione salariale e dalla diffusione del lavoro precario che rende quasi impossibile richiedere un mutuo.
Inoltre, in Italia c’è evidente carenza di edilizia sociale. Ciò significa che l’offerta di alloggi pubblici e popolari è insufficiente rispetto alla domanda. E non è tutto, dato che in alcune città come Roma, Milano, Napoli, Firenze e Bologna, gentrificazione e turistificazione stanno sottraendo immobili alle famiglie del ceto medio. Più crescono i prezzi delle abitazioni, e più i residenti locali sono penalizzati.
L’emergenza abitativa è dunque un dato di fatto. Secondo l’ISTAT più di 10 milioni di famiglie non riescono a trovare una casa adatta alle proprie esigenze. Non possono comprarla né affittarla. E in città come Roma, per esempio, già si stima che nei prossimi dieci anni saranno necessarie quasi 100.000 nuove abitazioni per soddisfare la domanda, soprattutto per le fasce a basso reddito.
Il Governo Meloni ha più volte annunciato di voler intervenire sulla questione, soprattutto introducendo misure ad hoc per facilitare l’accesso ai mutui per le categorie più vulnerabili. Qualcosina è già stato fatto. La Legge di Bilancio 2025 prevede il per esempio il rinnovo e l’ampliamento del Fondo di garanzia per la prima casa. Tale fondo concede garanzie statali fino al 90% per le famiglie più numerose e i giovani sotto i 36 anni.

Il Governo punta anche a stringere un patto con le banche tradizionali, per rendere ancora più trasparenti i costi accessori e i tassi di interesse. E nel frattempo potrebbero arrivare nuovi incentivi per i mutui “green”. Ovvero quelli destinati all’acquisto di abitazioni eco-sostenibili.
Il problema è che l’azione di Governo non è sempre coerente. L’esecutivo ha per esempio imposto limiti stringenti sulle detrazioni per i mutui contratti fino al 31 dicembre 2024. E così facendo ha reso molto più oneroso il peso fiscale per i contribuenti. La situazione, per fortuna, non riguarda i redditi bassi. Le associazioni di categoria e le parti sociali vogliono che il Governo cambi marcia.
Cosa pretendere? Mutui agevolati e affitti calmierati per risolvere l’emergenza casa. Vari rapporti hanno evidenziato un aumento incontrollato degli sfratti per morosità e di fenomeni di insolvenza nei contratti di mutuo. Sempre secondo l’ISTAT, nel 2024, per 4 famiglie su 10 le spese per la casa superano il 40% del reddito.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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