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Nei mutui, i tempi di lavorazione e la burocrazia possono modificare il tasso d’interesse stabilito con il preventivo. Perché succede?
Tutto dipende dal mutamento delle condizioni di mercato. Non è affatto raro che il tasso effettivo d’interesse applicato nei contratti di mutuo appaia alterato rispetto a quello presentato con il preventivo iniziale. I tassi di interesse sono variabili che mutano nel tempo e ciò a causa di diversi fattori.
Il tasso può crescere o ridursi in base alle decisioni delle banche centrali, all’andamento generale dell’economia e alle politiche specifiche delle singole istituzioni finanziarie. Quando un cliente richiede un preventivo ottiene dal creditore una stima basata sulle condizioni del mercato contingenti. Tuttavia, tra quel primo contatto e la stipula del mutuo effettivo, specie quando l’interlocutore è una banca tradizionale, possono passare settimane o, addirittura, mesi. Va da sé che in questo intervallo le condizioni che hanno suggerito il tasso iniziale del preventivo potrebbero cambiare.
Se il tasso sale, il mutuatario potrebbe dover dunque affrontare una rata più alta rispetto a quella inizialmente preventivata. Ecco perché burocrazia e tempi di lavorazione della richiesta sono elementi assai sensibili: due fattori che il mutuatario dovrebbe sempre considerare con particolare attenzione.
Esistono delle soluzioni. Per esempio, quella di rivolgersi al credito alternativo. Le fin-tech e le piattaforme di credito online riescono a elargire finanziamenti in tempi brevissimi, annullando quasi del tutto il rischio di una discrepanza oggettiva fra il tasso stimato e quello realmente applicato. Anche prestiti.com offre risposte in poche ore.
Piattaforme come prestiti.com si basano infatti su procedure semplificate e sull’automazione dei processi. L’uso di algoritmi avanzati permette ai creditori online di analizzare con grande sveltezza la documentazione e la storia creditizia del richiedente (l’analisi dei debiti e dei finanziamenti in essere).
Chi è in procinto di richiedere un mutuo deve dunque scegliere se rischiare o prendere delle contromisure rispetto alla possibilità di un aumento dei tassi applicati. Ci sono anche delle banche tradizionali che riescono a ridurre questo spiacevole rischio per il mutuatario. Lo fanno offrendo la possibilità di bloccare il tasso per un periodo limitato. Parlando più in generale, si può scegliere un mutuo con un tasso variabile che si adegui alle condizioni di mercato.
Con una banca, occorrono circa due mesi dal momento del primo incontro fra richiedente e creditore a quello dell’erogazione effettiva del mutuo. L’istituto bancario deve infatti prima valutare la capacità del richiedente di rimborsare il mutuo, analizzando il suo reddito, la sua occupazione e il suo storico creditizio. Dopodiché bisogna raccogliere diversi documenti, tra cui certificati di reddito, estratti conto e documentazione dell’immobile. Tutti questi riferimenti vanno studiati e vagliati. Poi bisogna attendere i tempi per la perizia dell’immobile.
Per l’approvazione finale bisogna anche aspettare che il comitato di credito della banca esamini la richiesta per dare il via libera definitivo. Infine c’è la stipula notarile. Una volta ottenuto l’ok, si deve infatti fissare un appuntamento con il notaio per formalizzare il contratto.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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