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Dal primo gennaio 2025 sono disponili i finanziamenti agevolati per il Mezzogiorno: cos’ è la ZES Unica Sud.
Tante nuove opportunità per le imprese e per i lavoratori. L’iniziativa mira a favorire lo sviluppo economico del Mezzogiorno e si chiama ZES Unica Sud. L’acronimo sta zona economica speciale. Un’unione che tiene insieme otto regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) dove sono attive alcune agevolazioni particolari. Soprattutto finanziamenti a fondo perduto.
La zona economica speciale è stata sancita dal Decreto Legge 124 del 19 settembre 2023, il cosiddetto Decreto Sud. E in queste Regioni tutte le aziende già presenti e attive, quelle che vorranno espandersi o nascere da zero avranno diritto a esenzioni fiscali, agevolazioni, semplificazioni e prestiti. Tutto ciò per cercare di agevolare gli investimenti e dar forma a nuove, concrete opportunità lavorative.
Possono farsi avanti quasi tutte le aziende, tranne quelle che operano nel settore finanziario, siderurgico, dei trasporti e carbonifero. L’obbligo è quello di mantenere la sede delle loro operazioni nel Sud per un periodo minimo di cinque anni che decorrono a partire dal termine degli investimenti.
La prima possibilità è quella offerta dal credito d’imposta fino al 45% per investimenti a partire da 200.000 euro. Un capitale da poter spendere per l’acquisto di attrezzature e lavori di riqualificazione. Tali finanziamenti possono valere anche nel campo immobiliare, per l’acquisto di terreni o migliorie da apportare a strutture già presenti sul territorio. In questo caso, però, l’importo per finanziare il costo di terreni o immobili può ricoprire solo il 50% dell’investimento.
Sono poi previsti degli sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato di disoccupati over 35, con esenzioni fino a 650 euro mensili per lavoratore. L’altro aiuto riguarda le semplificazioni burocratiche per le imprese che operano nella ZES, con procedure amministrative più snelle.
Le domande per i finanziamenti non possono più essere presentate: c’era infatti tempo fino al 31 marzo 2025 per investimenti effettuati fino al 15 novembre 2025. Secondo gli ultimi dati disponibili, finora sono state rilasciate quasi 700 autorizzazioni uniche, corrispondenti a investimenti per un valore complessivo di circa 12 miliardi di euro. Il Governo ha annunciato che l’iniziativa ha già generato 34.000 nuovi posti di lavoro, tra addetti diretti e indotto.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
Collabora regolarmente con testate online autorevoli come BlitzQuotidiano.it e Lamiapartitaiva.it, offrendo ai lettori approfondimenti chiari e dettagliati su argomenti complessi quali prestiti, gestione del denaro, normative fiscali e strategie per l’ottimizzazione delle risorse economiche.
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