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Il taglio dei tassi e rate mensili… Ecco come il costo del denaro al 2,25% rende più accessibili i finanziamenti per beni e servizi.
Per costo del denaro s’intende il tasso di interesse stabilito dalle banche centrali. Un parametro che influenza i tassi applicati ai prestiti (finalizzati e non) e, ovviamente, ai mutui. Ora che il costo del denaro è al 2,25%, il tasso di interesse su cui si basano molti finanziamenti è relativamente più basso rispetto a valori assai elevati, diciamo anche quasi proibitivi, degli anni passati. Da qui i vantaggi che molti consumatori sperano di poter sfruttare.
Il costo del denaro è stato ridotto al 2,25% dalla BCE il 17 aprile 2025. Con un taglio di 25 punti base (il settimo consecutivo negli ultimi dieci mesi), si è tornati a dei valori che non si vedevano applicati nell’Eurozona da quasi vent’anni. L’ultima volta che il costo del denaro è stato al 2,25% risale infatti a ottobre 2006.
Ma cosa cambia concretamente con il nuovo costo del denaro? I finanziamenti, calcolati includendo il tasso di interesse applicato alla cifra che viene presa in prestito, si esprimeranno attraverso rate più basse. Con un tasso d’interesse al 2,25%, la quota di interesse da pagare sulle rate sarà leggermente più gestibile. E ciò dovrebbe rendere più accessibile l’acquisto a rate di vari beni.
In pratica, il costo inferiore degli interessi permetterà a più consumatori di accedere a beni un po’ più costosi. Come per esempio, automobili, elettrodomestici di alto livello. O magari viaggi. Acquistare a rate sarà un po’ più conveniente. Rate più basse significano innanzitutto minore pressione finanziaria e possibilità per i consumatori di allocare risorse economiche ad altri obiettivi o altre spese.
La FABI, la Federazione Autonoma Bancari Italiani, ha già analizzato quali potrebbero essere le conseguenze dirette del nuovo taglio del costo del denaro deciso oggi dalla BCe, dal 2,50% al 2,25%. Oltre all’impatto significativo sulle rate dei mutui (il tasso fisso medio potrebbe arrivare, a breve, attorno al 2,55%) ci saranno vantaggi anche per il credito al consumo.
Comprare a rate e fare shopping, quindi, sarà più conveniente rispetto agli scorsi anni. La media dei tassi d’interesse per il credito al consumo potrebbe attestarsi, nei prossimi giorni, attorno al 7,65%. E questo, parlando di cifre reali, potrebbe significare che per una lavatrice da 700 euro, acquistata con un finanziamento di cinque anni, la rata mensile potrebbe scendere a 14 euro. Un televisore da circa 1.200 euro, con finanziamento triennale, presenterà una rata mensile di 39 euro.
Uno smartphone da 850 euro, finanziato in due anni, potrà essere acquistato con una rata di 40 euro al mese. La FABI rivela anche a quanto potrebbe ammontare la rata per l’aquisto di un’automobile da 20.000 euro con un finanziamento di sei anni: l’esborso mensile per il consumatore sarebbe di 357 euro al mese.
Eppure le erogazioni di prestiti al consumo, per ora, sono in calo. L’analisi rivela una sforbiciata del 5,4% ai prestiti personali, cioè quelli erogati senza una specifica finalità. Siamo infatti passati da 120,5 miliardi a 113,9 miliardi: il calo è dunque di 6,5 miliardi. Per il credito al consumo, si parla di un calo pari a 1,7 miliardi. Da 123 a 121,2 miliardi.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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