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Pur non essendo obbligatorio, spesso il finanziamento è quasi imposto dalle concessionarie ai consumatori che vogliono comprare un’auto. Si tratta di una pratica poco legale.
Tramite il finanziamento, la casa madre, il concessionario o la finanziaria consentono all’acquirente di entrare subito in possesso di un veicolo pur non pagando subito tutto il prezzo dell’auto. Il pagamento viene realizzato. Di norma è la società finanziaria a pagare per intero il prezzo della vettura alla concessionaria, anticipando per conto dell’acquirente il prezzo di acquisto del modello scelto. Il consumatore deve però firmare un contratto di finanziamento, impegnandosi quindi a versare delle rate mensili, comprensive di interessi e varie spese aggiuntivi.
Per molti consumatori, le rate sono un’opportunità interessante e conveniente. Spesso, però, le concessionarie sembrano spingere con sospetto zelo il processo di finanziamento. Perché? Fondamentalmente perché al venditore conviene che gli acquirenti scelgano di pagare a rate, così da incassare una commissione da parte della società finanziaria o della casa madre. Ed ecco spiegato come mai tante concessionarie promuovono con particolare accanimento l’acquisto a rate dell’auto. Non è raro che il finanziamento venga presentato come obbligatorio.
Diciamo che i venditori sono non di rado incentivati a proporre il finanziamento come opzione preferenziale. E, di conseguenza, ci sono clienti costretti a dover considerare un prezzo maggiorato come unica alternativa al finanziamento. Abbiamo, evidentemente, a che fare con una possibile violazione del diritto di scelta del consumatore.
Secondo il Codice del Consumo, obbligare il cliente a sottoscrivere un contratto di finanziamento per acquistare un veicolo può essere considerato una pratica commerciale scorretta. Tale vincolo tra due contratti è esplicitamente vietato dalla legge. Dunque, in caso di forzatura, il cliente può essere contestare il prestito davanti a un giudice.
Laddove il concessionario dovesse insistere per vendere l’auto solo tramite finanziamento o dovesse proporre un prezzo maggiorato per l’acquisto non a rate è necessario quindi fargli presente che il finanziamento obbligatorio non è conforme alla legge vigente.
A quel punto, il cliente dovrebbe documentare la situazione, conservando tutte le comunicazioni e i dettagli dell’offerta del concessionario. Saranno prove utili nel caso si voglia poi contestare la pratica. Protrebbe essere utile anche rivolgersi a un’associazione di consumatori come il Codacons o Altroconsumo per ricevere supporto. Poi, se necessario, si potrebbe anche pensare di presentare un reclamo all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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