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Per un leasing è fondamentale conoscere il TIA. Senza, il contratto proposto dal finanziatore o dalla società di concessione è sospetto.
Capita spesso che chi prende un veicolo o un macchinario in leasing non riesca ben a comprendere cosa sta pagando. Succede infatti che il cliente non abbia idea del piano di ammortamento e delle spese accessorie collegate al canone mensile.
Non è raro che le società di leasing si limitino a inviare le fatture del canone mensile o trimestrale. Ecco perché il cliente può avere difficoltà a capire quanto sta davvero spendendo. Quando i tassi variabili sono saliti alle stesse nel 2023 e nel 2024 tanti destinatari di leasing si sono accorti di pagare più del solito…
Ciò dipende dal fatto che il tasso del leasing risente delle clausole di indicizzazione. Quelle che fanno alzare o abbassare il canone stabilito a monte secondo i correnti tassi di interesse.
TIA sta per tasso interno di attualizzazione: un riferimento fondamentale per comprendere il costo reale dell’operazione di leasing. In pratica, il TIA rappresenta il tasso composto annuo che rende equivalente il valore attuale di tutti i pagamenti futuri al capitale finanziato. Tradotto: è il numero che dice quanto ti costa davvero il leasing, tutto compreso.
Chi opta per un leasing non paga solamente il prezzo dell’auto o del macchinario… Nel costo sono compresi i canoni mensili (tipo un affitto), le spese varie ed eventuali (assicurazione, gestione, eccetera) e il prezzo finale per il possibile riscatto.
Il leasing è una forma atipica di finanziamento. Quindi va trattato come tale. E il cliente deve conoscere il capitale residuo, l’ammortamento e come si comporta il tasso applicato.
Il tasso in questione pareggia quindi i conti tra quanto riceve la società di leasing e quanto paga il cliente nel tempo. Il tasso è molto importante per capire se il leasing è davvero conveniente. Permette poi di confrontare la proposta con altre offerte.
Quando si parla di leasing è infatti valutare non solo il peso del canone ma anche del riscatto finale. Inoltre il TIA protegge il richiedente da eventuali sorprese. Quando il tasso interno di attualizzazione è alto, vuol dire che si stanno pagando alti costi in termini di interessi e spese.
Il TIA è dunque l’equivalente di un TAEG in un contratto di finanziamento. Si tratta dell’indice più completo e chiaro per confrontare leasing diversi anche se hanno strutture di pagamento differenti.
Molti contratti di leasing contengono delle clausole di indicizzazione, ad esempio legate all’Euribor, che potrebbero far salire o scendere il TIA nel tempo. Se non sono esplicitate chiaramente, queste clausole potrebbero rendere il contratto opaco o addirittura rischioso, specie in periodi di alta volatilità dei tassi.
Il tasso dovrebbe indicare anche il debito residuo attualizzato. Una somma che rappresenta la quota astratta imputabile al capitale che resta del finanziamento in un dato momento. Solo così si può capire se la clausola di indicizzazione è determinabile e applicabile. E quando il contratto non prevede un piano di ammortamento, bisogna desumere il debito residuo dal TIA.
Esperto di economia e finanza con una competenza consolidata nella redazione di articoli su temi economici, fiscali e finanziari.
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